Fibromialgia: terapia personalizzata, nutrizione e analgesia

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Il 12 maggio, secondo giornata di EXPO Consumatori 4.0 all’Auditorium Parco della Musica di Roma, sarà anche la Giornata Internazionale della Sindrome Fibromialgica: coglieremo l’occasione per approfondire la conoscenza della malattia e dei percorsi a disposizione dei malati per migliorare la propria qualità di vita.

Alle 14.30 di sabato 12 maggio dunque, in Sala Ospiti, appuntamento con il dott. Ali Younes, specialista in anestesia e rianimazione ed esperto in terapia del dolore e cure palliative, e il dott. Stefano Gervasi, specialista in medicina nucleare ed esperto in dietologia e nutrizione clinica.

Fibromialgia: terapia personalizzata, nutrizione e analgesia… è possibile curare la fibromialgia? Il dott. A. Younes lancia la sua sfida, proponendo un percorso multidisciplinare dove, tra corretta diagnosi e cura farmacologica ed integrativa, fondamentale è la fiducia tra medico e paziente, spesso relegato in secondo piano.

La stanchezza cronica del paziente fibromialgico viene frequentemente attribuita ad altre cause, prostrando il paziente, che non si sente compreso né preso in carico. Ma alla base di questa sindrome vi è proprio la mancanza di sonno ristoratore e una qualità inadeguata del riposo. Da qui, la necessità di intraprendere un percorso multidisciplinare, che privilegia lo stile di vita sano, una corretta nutrizione, attività fisiche leggere, da svolgere anche in acqua calda, mentre la terapia farmacologica può variare e comprendere bassi dosaggi di antidepressivi, miorilassanti , antidolorifici, comprese le terapie infiltrative, per arrivare agli ultimi ritrovati con i farmaci endocannabinoidi.

Per la sua complessità, la fibromialgia (meglio definita come “sindrome fibromialgica”, ossia un quadro clinico caratterizzato da un disturbo algo-disfunzionale del sistema nocicettivo) richiederebbe anche un valido supporto di carattere psicologico e rieducativo.

La sindrome è generalmente diagnosticata attraverso la documentazione della storia clinica del paziente, escludendo disordini e malattie che possono simulare o esacerbare la fibromialgia, utilizzando la definizione descritta dall’American College of Rheumatology (ACR) nel 1990: la diagnosi è sempre “differenziale” e clinica, cosiddetta anche “ad escludendum”, perché a tutt’oggi non esistono esami ematici o strumentali per accertarla. La diagnosi viene fatta quindi escludendo altre patologie che hanno sintomatologia sovrapponibile.

In Assoutenti siamo sensibili e attenti a questo tema e da alcuni anni abbiamo un Comitato per il Riconoscimento della FibromialgiaEXPO Consumatori 4.0 sarà l’occasione per proseguire con questo percorso. Vi aspettiamo!

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